Fabrizio Politi Wedding and Reportage Photography |
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Partimmo un lunedì, in direzione sud, cercando Pancio Villa e la "Rivoluzion" , ci disse non è morta ci sono nuove idee.... Questo è l'inizio di una nota canzone dei Litfiba e di lunedì per me e Federico, compagno di sventure, ebbe inizio il viaggio. Lunedì 04 Agosto 2008 ore 6:00 am, Fiumicino Airport , Luftanza airline, 4 scali e 48 ore di viaggio passando per Francoforte , Caracas , Lima e finalmente alle 5 del mattino, del 5 mattina , siamo atterreti nella " Roma degl'Inca", Cusco. L'ombelico del mondo Andino , la capitale del popolo Inca , sita a 3400 m d'altitudine in una meravigliosa valle nel cuore dell'impero Inca , circondata da brune e secolari montagne. Come il conquistador Aguirre del film di Werner Herzog, partire alla volta del Perù alla ricerca del mitico Eldorado. Tuttavia , anche se l' Eldorado esiste solo nei pensieri di qualche folle, la sensazione scendendo le scalette dell'aereo è forte, quasi magica.. Acclimatarsi per affrontare le altitudini che ci aspettano, è di fondamentale importanza. La scelta migliore è chiedere 4 giorni di ospitalità a Cusco. Il centro della citta si compone essenzialmente di belle case coloniali, con balconi in legno scolpito, che fiancheggiano strette stradine, e belle piazze lastricate , mentre dalle alture si gode di una vista mozzafiato , un tappeto di tetti dalle tegole lustre che scende interrotto soltanto dalle torri della cattedrale. Le attrazioni principali della città sono essenzialmente la cattedrale, la chiesa di San Blas , il museo d'arte religiosa , Plaza de Armas e le antiche mura ancora intatte. Il nostro albergo si trova nel quartiere di San Blas, uno dei più belli della città. L'unico inconveniente è che per raggiungerlo si devono risalire più di 500 gradini da Plaza de Armas che sostanzialmente è il centro, e qui l'altitudine si fa sentire, il fiato è corto e non ci si abitua facilmente alla mancanza di ossigeno. Masticare le foglie di Coca, che si trovano al mercato e bere a colazione mate (infusi di foglie di coca) ci aiuta molto. Non scandalizzatevi non è una sostanza stupefacente , il principio attivo naturale delle foglie di coca ha un effetto simile alla caffeina ed in più ha il potere di fluidificare il sangue; certo se trattata diviene la sostanza che tutti conosciamo. Dal terzo giorno iniziamo ad abituarci all'altitudine , va scemando la sensazione di pressione al petto e alle tempie ed il respiro inizia ad essere più normale, così decidiamo di dedicarci ai dintorni della città e alla Valle Sagrado degli Inca che parte da Pisac e segue il corso del fiume Urubamba fino a Ollantaytambo, attraversando i vari siti; Pisac, Urubamba , Ollantaytambo e Chinchero un piccolo villaggio lungo la strada che va da Urubamba a Cuzco. Qui c'è una comunità composta da diverse famiglie dove gli uomini producono con fango e fieno i mattoni utilizzati per costruire abitazioni, e le donne tessono sui tradizionali telai in legno tappeti , cappelli, guanti e quant'altro tutto rigorosamente in lana di Alpaca (pregiatissima).
La meta più ambita dei viaggiatori diretti in Perù è Machu Picchu . Essa appartiene alla famiglia delle grandi città morte e delle civiltà perdute , ed è sicuramente il monumento precolombiano più spettacolare dell'America del Sud, sia per l'importanza delle costruzioni sia per l'incredibile splendore del sito. Arroccato in cima ad una montagna Machu Picchu, ha mantenuto tutto il suo mistero, fino ad oggi. Attualmente però questo luogo è in forte pericolo, a causa dei numerosi turisti che ogni giorno visitano il sito ed intraprerdono il cammino Inca. Difatti per evitare che venga compromesso o rovinato l'afflusso è limitato a 500 persone al giorno e può essere percorso solo se accompagnati da guide turistiche. Per questo motivo è consigliabile prenotarlo con almeno 6 mesi di anticipo. Per non parlare poi del treno che parte da Cusco, una vera e propria speculazione di 200 dollari. Vero è che la sensazionale bellezza del posto ripaga di tutti gli sforzi impiegati per raggiungerlo; letteralmente lascia senza fiato.
Arequipa è una città che si presta meravigliosamente alle passeggiate a piedi. Da non perdere sicuramente il Monastero di Santa Catalina , la cattedrale di Plaza de Armas e qualche museo , ma per il resto non offre molto; secondo me , permettetemi il termine è un pò troppo "occidentale". Il Perù autentico, quello più tradizionale e non contaminato dalla tecnologia si trova 180 Km a Nord di Arequipa . La strada attraversa i villaggi di Yura , Sumbay Alto, Viscachani e il passo Patapampa 4800 mt dove sulla destra svetta il Misti 5825 mt , uno dei vulcani più affascinanti del centro america. La nostra direzione è il Canyon di Colca, il più profondo del mondo, con un dislivello di 3200 mt e un'estensione di un centinaio di km. Se il Gran canyon del Colorado con i suoi 347 Km di lunghezza e 1615 m di altitudine è incontestabilmente più impressionante , il Canyon di Colca però possiede una sua fisionomia e nei suoi cieli , in alcune ore del mattino si può ammirare il volo maestoso ed elegante del Condor , l'uccello sacro delle Ande. Il 13 Agosto arriviamo a Cabanaconde, un villaggio andino , dove la maggior parte della gente vive di agricoltura e allevamento e conduce una vita dettata dai ritmi della natura. Ci si sveglia al mattino all'alba e si va a dormire al tramonto, non importa l'orario , qui il sole la fa da padrone. Il mattino successivo sveglia alle 4 , e rigorosamente a piedi , con zaino in spalla, si va verso la cruz del Condor il più celebre belvedere del Canyon di Colca.
Questo ferragosto resterà per sempre nei nostri cuori, perché diverso, semplicemente unico ed originale come tutto il mondo andino in cui siamo immersi. Ci colpiscono i racconti dei figli della signora ormai quarantenni , ma ancora legati alle tradizioni e alla cultura del posto , semplici , sinceri e leali. Trascorsi un paio di giorni tra il Canyon e Cabanaconde ci dirigiamo verso il lago Titicaca e le sue isole Galleggianti. Sito a 3812 m il Titicaca è il più alto lago navigabile del mondo. Una legenda Andina racconta di un tesoro inabissato, quando Francisco Pizzarro catturò l'imperatore Atahualpa nel 1532 promettendogli salva la vita in cambio di un riscatto colossale ovvero il grande tesoro Inca. I luogotenenti Inca, mentre stavano trasportando il tesoro attraverso il lago vennero a sapere che Atahualpa era stato giustiziato da Pizzarro venedo meno alla sua promessa , quindi per impedirgli di impossessarsi del tesoro lo riversano nel fondo del lago. Leggende a parte questo è un posto magico, meraviglioso. Le isle di Taquile, Amantani e Uros conservano inalterati usi e costumi di un tempo, soprattutto per mantenere alta l'attrattiva nei loro confronti dato che gli abitanti vivono sostanzialmente di turismo e di quel poco che un territorio così ostico riesce ad offrire. Restiamo 5 giorni sulle isle del lago. Albergi non ce ne sono, quindi veniamo ospitati da famiglie che in cambio di somme irrisorie forniscono una camera da letto , cena e colazione. Il tutto in un contesto di mancanza di energia elettrica e acqua corrente , impossibilità di farsi una doccia e bagni che sono delle latrine. (non esiste un sistema fognario ecc.). È evidente che non apparteniamo alle persone che in vacanza cercano la comodità anzi, a dirla tutta più riusciamo ad integrarci con la popolazione locale e meglio è, cercare di capire uno stile di vita a cui non siamo abituati e staccare dal mondo che ci circonda abitualmente è sicuramente parte integrante dei nostri viaggi… Tra 8 giorni il 29 di Agosto parte da La Paz il 747 con destino Roma, quindi non ci resta altro che abbandonare il Perù alla volta della Bolivia diretti verso Copacabana (non la famosa spiaggia di Rio ma una piccola cittadina sulle sponde Boliviane del Lago). Giunti alla frontiera boliviana la polizia ci fa scendere dal pullman e ci controlla uno ad uno, bagagli compresi , alla ricerca di sostanze stupefacenti; in queste zone il narcotraffico è all'ordine del giorno. In tarda serata arriviamo a Copacabana che di per se non offre molto, è una cittadina turistica con ottimi ristoranti e negozi di artigianato, ma sostanzialmente è una strada ed un porto. Fatte le consuete escursioni sulle Isle del Sol e della Luna (isole nella parte boliviana del Titicaca) il giorno successivo partiamo per la Paz. La capitale più alta al mondo sorge in un immenso canyon fra i 3200 e i 4000 m, ed è l'unica città al mondo dove bisogna salire per andare nei bassifondi, in quanto i ricchi risiedono nella parte bassa anziché in quella alta. Di certo è dovuto alle condizioni climatiche (800 m di dislivello in alta montagna fanno una bella differenza ). Circondata da un centinaio di picchi innevati di oltre 5000 m e dominata dalla sagoma del colosso Illimani, un'imponente vetta, la Paz è una città molto ispanica, rumorosa , vivace e con un caos cittadino variopinto. Qui possiamo permetterci il lusso di un albergo a 4 stelle, "Hotel Torino" già il nome è tutto un programma, consigliato da un professore Peruviano incontrato a Taquile soprannominato da Federico "Te Mata" a causa dei pittoreschi racconti sugli animali che popolano la selva, a detta del professore tutti killer spietati. Dormire in questo hotel nel pieno centro della città ci costa appena 2 euro a notte, per non parlare dei 3 euro per una cena nei migliori ristoranti; e pensare che stare un mese tra il Perù e la Bolivia ci è costato +/- 400 euro a testa , spostamenti con autobus di linea ( i più economici ) , ristoranti con cucina locale , dormire dove capita, ma sempre in posti dignitosi , insomma un vivere semplice come del resto la vita che conduce gran parte della popolazione sudamericana. La Paz è ricca di mercati rionali che la caratterizzano dove si vende di tutto , carne , verdura , frutta , sempre animati e pittoreschi, mercato de las brujas (mercato delle streghe) bancarelle che espongono erbe di ogni tipo , pietre magiche , pozioni misteriose e feti di lama , tutto per scacciare il malocchio. Ancor più misteriose sono le "yatiris" donne che leggono il futuro, io personalmente non ho avuto il coraggio di avvicinarmi!!! Risalire dal centro verso la periferia è a dir poco sconcertante, man mano che si procede la città cambia volto e mostra l'inesorabile povertà dell'america latina. Cambia il modo di vestire della gente , le automobili , le abitazioni, tutto a distanza di pochi km. Al calar del sole è realmente poco indicato salite in periferia , la povertà crea criminalità , tutto dettato semplicemente dal fatto che per vivere bisogna mangiare , e qui molte persone vivono di espedienti.
Ultima meta Coroico, una cittadina immersa nella selva o meglio , lì dove la selva boliviana ha inizio. Il clima è diverso , è umido e fa molto caldo , c'è molto più ossigeno , praticamente in un paio d'ore siamo passati da una temperatura andina di 0° a un caldo torrido tropicale di 30° e devo dire che il fisico ne ha risentito un po'. Qui la gente è molto tranquilla , i ritmi si sono rallentati anche a causa del caldo e la maggior parte degli abitanti coltivano Coca e Caffè che poi rivendono al mercato di La Paz. Qui girano tutti con il macete e non è molto rassicurante , lo portava perfino una signora di 70 anni al mercato mentre acquistava banane; loro dicono che gli serve per tagliare le piante nella selva.. chissà. Noi ,non avendo fatto nessun tipo di vacuna (vaccino) non ci addentriamo molto nella selva , ripensando anche ai racconti di "Te Mata" , giusto quel che basta per fare delle bellissime foto. Oggi è il 28 Agosto e domani alle 6 del mattino si riparte verso il vecchio continente. A conclusione di questo racconto voglio aggiungere che la vera ricchezza non si trova nell'avere una bella auto o l'ultimo jeans griffato alla moda , ma sta dentro di noi , in tutto ciò che ogni giorno si dice e si fa , in quello che un semplice sguardo riesce a trasmettere , viaggiare attraverso questo splendido mondo al quale noi tutti apparteniamo è una delle più grandi fonti di ricchezza. Lo scopo delle foto inserite è quello di trasmettervi le emozioni che io ho vissuto e sperando di esserci riuscito , non posso far altro che dire: se un giorno ne avrete le possibilità non esitate a prendere un biglietto aereo con destino quel magnifico continente chiamato America del Sud.
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